Una marcia al Palazzo di Giustizia di Milano? Quando mai! Piuttosto una
visita differita di un ex guardasigilli, in compagnia di un centinaio di amici
parlamentari ai locali del tribunale, una specie di gita turistica per spiegare
ai nuovi deputati e senatori cosa è un organo giudiziario.
Prendete Scilipoti: mi ha chiamato il giorno prima e mi detto - Angelino,
ma lo sai che non ho mai visto un tribunale della Padania? Ho un'ammirazione
per la Ilda, per
me è pure più bona della Minetti, ma perché non me la fai conoscere?
Potevo restare insensibile ad una tale richiesta? Ne ho parlato con
Ghedini e mi ha rassicurato. - Domenico, secondo me, è proprio il tipo che può
fare perdere la testa alla Ilda, vediamo di combinare un appuntamento-.
Ammetto che forse la cosa mi è sfuggita di mano, non tutti forse avevano la
stessa ammirazione di Domenico per le donne magistrato. Magari dovevo lasciare
a casa la Santanchè. Non
sa proprio cantare, non conosce le parole dell'Inno di Mameli. L'ho sorpresa
che intonava " Sono una donna non sono una Santa" di Rosanna
Fratello. Nessuno sentiva il bisogno che ce lo ricordasse.
Visto il successo mediatico della prima passeggiata di salute, ci stiamo
organizzando per le repliche, così tanto per tenerci in forma. In settimana
saremo di scena al Palazzo di Giustizia di Palermo, la mia città, per difendere
il diritto al legittimo impedimento di Bernardo Provenzano e Totò Cuffaro, due
veri eroi nella lotta per la difesa della democrazia. Pensate che le toghe rosse
di Palermo hanno negato a Provenzano il diritto ad avere un colloquio
riservato, una specie di vertice al massimo livello, con il capo della camorra!
Dove andremo a finire di questo passo? E Cuffaro? Aveva solo chiesto di poter
ricevere in prigione due o tre chili di cannoli al giorno! Non gli hanno
respinto la richiesta? Solo perché non è di sinistra. Pensate che al suo posto
a Crocetta, non gli avrebbero concesso anche un paio di cassate al dì?
Siamo arrabbiati e non abbiamo intenzione di fermarci. Non invaderemo
pacificamente solo i tribunali della Repubblica dove si commettono delle
ingiustizie verso i cittadini, ma ci recheremo nei ministeri per far
sentire la nostra solidarietà alla popolazione.
Tremonti sta organizzando una visita ad Equitalia, ha già pronti cartelli
e grafici per spiegare agli impiegati cosa sono le tasse, ha già scoperto una
decina di buchi neri: più che un tributarista, sembra un astrofisico. La Russa ha preso di mira una
base Nato: è convinto di poter portare via un carrarmato e di usarlo come
mezzo di trasporto per recarsi in parlamento. Dovete capirlo! Sin da ragazzo
gli è sempre piaciuto giocare al piccolo golpista.
Sgarbi ci sta organizzando una visita agli Uffizi per ampliare i nostri
orizzonti culturali, seguita da una serata elegante con cena e dopocena ad
Arcore. Il capo ha messo a disposizione una flotta d’elicotteri per il
trasporto e un migliaio di signore eleganti in abito lungo inguinale per il
trastullo. E per le parlamentari dite? Dimenticavo, per le signore è prevista
la compagnia di Fede ed Apicella, oltre che la nostra, beninteso.
Poi ciascuno si può arrangiare come crede, non siamo mica bigotti!
Le mie responsabilità aumentano di giorno in giorno, ora che il Capo è
"cecato", tocca a me che sono stato la luce dei suoi occhi, la difesa
della democrazia. Mi sto preparando seriamente, studio tanto per diventare il
delfino del capo: ho bisogno di perdere venti centimetri, non di girovita, ma
di altezza. Con i tacchi del Capo sembro uno da NBA; non può funzionare. Ho già
prenotato il trapianto di capelli, sto cercando tra i re dell'area del Magrehb,
la mia Rubi. Sinora ho trovato solo un paio di ragazze in carne con i baffi, in
età da zitellaggio, ma non dispero. I miei informatori stanno lavorando sodo.
A proposito della passeggiata al palazzo di Giustizia. Avevo invitato
anche l'ex senatore Di Gregorio, proprio quello che dice di aver ricevuto tre
milioni di euro per passare dal centro sinistra a noi nel 2006. Il maleducato
non si è fatto vedere, ci sta rovinando tutti. Da quando hanno saputo quanto
c'è costato arruolare quel gaglioffo, Razzi, Scilipoti e quella ventina di
deputati che hanno fatto il salto della quaglia nel 2010, sono tornati a
battere cassa, vogliono l'integrazione rispetto a quanto percepito.
Questi del centro sinistra non li capisco, sono proprio degli allocchi:
gli mancano solo una quindicina di voti al Senato per governare insieme a
Monti. Noi a quest'ora avremmo già risolto la questione: quarantacinque milioni
di euro cash e smacchiavamo il giaguaro. Possono chiederli a quell'industriale
di Ivrea, proprietario di Repubblica, poi magari si possono fare una legge
"ad partitum" per recuperarli.
Qui siamo tutti in vendita al miglior offerente: anche io per tre milioni
di euro sono disposto a passare armi e bagagli al PD e a varare da ministro
della Giustizia la più dura legge sul conflitto d'interessi che un Parlamento
abbia mai licenziato. Il testo è pronto in ogni dettaglio; lo abbiamo scritto a
quattro mani con Ghedini, lo tiravamo fuori quando il Capo era in ritardo con i
pagamenti, per spaventarlo. È pure svenuto quando glielo abbiamo letto per
intero!
Come sta il Capo? Bene, non badate a ciò che scrivono i giornali, è tutta
una manfrina per far arrabbiare la Boccassini. Si sta divertendo un mondo con questa
storia delle visite fiscali: s'è portato da casa gli strumenti taroccati. La
macchina per l'elettrocardiogramma, i misuratori di pressione, sono tutti
fasulli, il Capo scoppia di salute. Sta giocando al gatto col topo con la Ilda: speriamo solo che non
venga a saperlo Scilipoti. E' già arrabbiato per la storia dei tre milioni a De
Gregorio, se scopre che stiamo a prendere in giro la Boccassini, ci fa fuori
tutti!
Ora vado a studiare da Delfino, ma in frac. Sto prendendo lezioni di canto,
se mi va male, magari posso fare una carriera da chansonnier. Il contrario del
capo che è partito come cantante ed è finito a fare il presidente del
Consiglio. A me forse toccherà il percorso inverso: se mi vedete cantare su una
nave da crociera, mi raccomando non lesinate sulle mance!
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