giovedì 25 luglio 2013

L’amore al tempo dello zar (n.v.)




In un lungo e morbido abito da sera nero, con la coccinella in bella vista per insinuare pensieri impuri nella mente degli spettatori di entrambi i sessi, grazie a profondi e sensuali spacchi, la bionda Sofia Vassilieva, entrò ancheggiando nello studio tenendosi per mano con Alan Smith, con cui condivideva la conduzione della trasmissione “ Quattro passi nella storia” e molto altro. Ebbe inizio così l’ultima puntata del programma. 



Annunciate dalla viva voce di Alan “Le nudità danzanti”, il corpo di ballo di punta del momento, si esibirono, su coreografia di Sofia, in un balletto dal titolo “ Dopo veniamo da voi per un’offerta, siate generosi!” Toccò alla Vassilieva comunicare l’opera letteraria su cui s’incentrava la trasmissione: " Anna Karenina" di Lev Tolstoj. 



Alan Smith riassunse per sommi capi la trama del romanzo per i telespettatori che ancora non la conoscevano. 



Anna, moglie del conte Karenin, conobbe alla stazione di Mosca, in circostanze rese drammatiche dalla morte accidentale di un operaio finito sotto a un treno, l’ufficiale dell’esercito Aleksej Wronskij, lo stesso che la sorella Kitty sognava di sposare. Lusingata dal corteggiamento dell’ufficiale Anna si abbandonò a una relazione appassionata: presto incinta di Wronskij, chiese al marito il divorzio, ottenendone un netto rifiuto.

 

Karenin le impedì di vedere il figlio, accrescendone le frustrazioni: quando le complicazioni per il parto misero la vita di Anna in pericolo, però, il marito sembrò ravvedersi, Wronskij, disperato, tentò il suicidio. Karenin, influenzato dalla contessa Ivanovna, ritornò  sulla sua decisione, dopo che la moglie si fu rimessa  in salute e si oppose nuovamente al divorzio: la relazione tra Anna e Wronskij, intanto cominciò a scricchiolare, per le ostilità ambientali e per la gelosia sempre più insistente di lei. Confusa e disperata, Anna  si tolse la vita alla stazione di Mosca, gettandosi sotto un treno: l’amore tra lei e Wronskij, sbocciato in circostanze simili nello stesso luogo, finì nel modo più drammatico.



Sofia scossa dai singhiozzi cominciò a recitare inginocchiata la scena del suicidio in russo: nella sua patria, si era laureata col massimo dei voti in Letteratura e aveva scritto la tesi, proprio su Anna Karenina.



La regia inquadrò subito la coccinella: così per alleggerire la tensione, poi, fu Alan a sbrogliare la matassa traducendo dal russo all’italiano il testo recitato.



Il pubblico trattenne il fiato, Sofia non resse alla tensione e abbracciò lo studioso britannico declamando in russo “ Aleksej ya tybyà luyblyu”. Poi lo baciò.

 

Dal pubblico partì una standing ovation, il lungo applauso, però, fu interrotto dalla regia per lanciare i consigli per gli acquisti.



La trasmissione riprese con una nuova esibizione delle "Nudità danzanti" dal titolo “Non applauditeci soltanto, ma invitateci a cena, inviate un bonifico al conto corrente che sta scorrendo sul vostro teleschermo”. Un nuovo rapper deliziò subito dopo i telespettatori col brano “Se mangio la scheda elettorale è per fame, non per protesta”, un cantante neomelodico intenerì il pubblico con la canzone “Concetta, ma quando me la dai?”. 



Sofia Vassilieva, ritornata in sé, nel suo italiano balbettante, parlò al pubblico dell’amore per la letteratura della sua terra, della scoperta fatta, quando stava scrivendo la tesi di laurea, di un manoscritto di Tolstoj successivo alla data di pubblicazione del romanzo che presentava una diversa lettura della storia di Anna Karenina. Insieme ad Alan, proseguì, abbiamo chiesto alla compagnia teatrale “  Pescatori di frodo in abito da sera" di farne un sunto per voi, dopo i consigli per gli acquisti.



Gli spettatori in studio riconobbero subito Anna e il conte Wronskij che seduti su un divano conversavano in modo animato.



" Non ne posso più dei tuoi tradimenti, disse Anna, ogni giorno hai addosso un profumo diverso, quello di un'altra amante o di una delle prostitute pagate da tua madre. Perchè sei qui? Per dovere? Certo non mi ami, non mi hai amato".



" Sono io a non poterne più della tua gelosia, ormai non ti accontenti di una scenata al giorno, la tua è diventata un'ossessione. Sei l'unica donna della mia vita, lo sai. Le prostitute? Non sono io ad andarci. È vero che mia madre me ne manda a casa almeno una al giorno, ma le cedo ai miei amici. C'è sempre qualcuno disposto a sostituirmi, in questa incombenza. Te lo ripeto, sei l'unica donna con cui faccio l'amore e se tu la smettessi di cambiare profumo tutti i giorni, forse, non avresti dubbi su ciò che dico".



" Perchè vuoi farmi passare per pazza? Posso farti un elenco di tutte le tue amanti, prostitute escluse. Eccolo! Ne ho trascritto i nomi, vuoi dargli un'occhiata? Forse è incompleto, magari me n'è sfuggita qualcuna".



" Tutto falso. Non nego che qualcuna di queste donne sia stata mia amante, ma prima di conoscerti. Le prove? Quali prove hai a sostegno delle tue tesi? I pettegolezzi dei salotti? Le confidenze delle amiche? O quelle di tua sorella? Dimmi quali sono le tue fonti?"



" Non posso rivelare le mie fonti, ma mi fido di chi mi ha fatto queste confidenze. Perché non parliamo di tua madre e del suo odio nei miei confronti? Le ha provate tutte per separarci, ha fatto tutto ciò che poteva per impedire il divorzio dal conte Karenin. E tu che hai fatto, non dico per impedirglielo, ma almeno per farle pagare le malefatte nei miei confronti? Nulla. Non sei nemmeno capace di sbattere fuori di casa, le prostitute che, pagate da lei, ogni giorno suonano alla tua porta. Le cedi agli amici? Tutte? Non ti credo".



" È sempre mia madre e senza il suo denaro non posso mantenere un certo tenore di vita. Devo sopportare le sue malefatte cercando di limitare i danni. Sinora ci sono riuscito ed è quello che conta".



" Ho capito, toccherà a me risolvere il problema una volta per tutte, sino a quando lei s'intrometterà nelle nostre vite non avremo pace".



Gli spot pubblicitari misero fine al dialogo tra Anna e il Conte Wronskij, alla ripresa della trasmissione toccò a Sofia presentare l'ultima fatica delle " Nudità danzanti": un balletto dal titolo " È ufficiale: da domani saremo disoccupate". I versi declamati da Alan Smith fecero venire i lucciconi agli occhi alla bella conduttrice: " Coccinella mi porti fortuna/ quando ti guardo mi sento sulla luna/ coccinella sono ubriaco dei tuoi baci in camerino/ le tue parole mi accendono come un cerino. Coccinella, ma quanto sei bella"!



Il conte Wroskij e Anna Karenina erano seduti di fronte, divisi da delle sbarre, quello del parlatorio di una prigione. La conversazione era meno animata della precedente, gli spettatori stentavano a capire la situazione. Aleksej era in divisa militare, Anna, invece, indossava gli abiti di una prigioniera.



" Stai bene?" Aleksej fu il primo a rompere il silenzio. 

" Si, me la cavo" fu la risposta di Anna. 

" Hai parlato con Kitty, tua sorella?"

" Si, so tutto, sono contento che la sposi e che sia lei a crescere nostro figlio, visto che dovrò restare a vita, dietro queste sbarre"



" Perché non hai avuto fiducia in me? Mia madre, tramava contro di te, ma prima o poi si sarebbe dovuta arrendere. Così hai rovinato tutto".



" Lo so, quando ho accettato d’incontrarla non avevo certo intenzione di ucciderla. Volevo solo chiederle di lasciarci in pace, di non mettersi di traverso sulla strada del nostro amore. Quando mi ha riso in faccia dicendomi che lo avrebbe fatto solo il giorno in cui sarei scomparsa definitivamente dalla tua vita, non ci ho visto più. Era stata tua madre, in partenza per chissà dove, a darmi appuntamento al primo binario della stazione: diciamo che ha avuto il torto di schernirmi al momento sbagliato, quando era in arrivo il treno. E' stato il raptus di un attimo: non si sarà accorta nemmeno di ciò che stava accadendo, la mia spinta l'ha

fatta finire sotto le rotaie del treno. Non mi pento di ciò che ho fatto, mi dispiace soltanto per le conseguenze del mio gesto".



" Ricordi amore mio? Ci siamo conosciuti proprio alla stazione, al primo binario, a causa della morte accidentale di un operaio, finito sotto a un treno. A volte il destino è proprio strano: in quel luogo, il nostro amore è iniziato e finito. Le proverò tutte per farti uscire di prigione, appena possibile chiederò la grazia allo zar, non mi arrenderò mai. Cerca di resistere, non fare colpi di testa, non voglio perdere dopo mia madre anche te".



"Aspetterò, Aleksej, se tu vieni a trovarmi, se posso continuare a vederti, resisterò ad ogni umiliazione. La prigione è dura, ma puoi rendermela sopportabile. Il mio destino è nelle tue mani. Ricordo il primo nostro incontro e gli altri che sono seguiti. Pensarmi tra le tue braccia mi aiuta a vivere, anche in una minuscola e maleodorante cella di prigione. Fare di nuovo l'amore con te, è ciò che maggiormente desidero e tra le poche cose che ancora mi tiene in vita".



“ Ora devo andare, concluse Aleksej, tornerò a trovarti presto, ogni volta che potrò. Ricorda che ti amo, che sei la sola donna che conta davvero per me”.



“ Ti amo anch’io” furono le ultime parola di Anna, prima di avviarsi verso la sua cella.



Sofia e Alan tornarono in studio mano nella mano, tra le ovazioni del pubblico ancora commosso per la tragedia di Anna e Aleksej.

“ Baciò, bacio” scandiva il pubblico in piedi. Lo accontentarono volentieri dopo i ringraziamenti di rito ai telespettatori e allo staff della trasmissione. Annunciarono una nuova serie del programma per l’anno successivo, prima di congedarsi.



Giornali e siti on line approvarono: “ Quattro passi nella storia”, scrissero, ha chiuso col botto. Ci mancherà.




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