Le
nudità danzanti aprirono sotto gli applausi scroscianti del pubblico la quinta
puntata di “Quattro passi nella storia”, la trasmissione più seguita nella
settimana precedente dell’emittente televisiva “Videofront”. Si esibirono in un
balletto dal titolo “ Se c’invitate a cena almeno pagateci il conto”. La
coreografia era firmata dall’eclettica conduttrice della trasmissione Sofia
Vassilieva.
In
abito lungo, nero e con profondo spacco inguinale, Sofia, alla conclusione del
balletto, entrò in studio mano nella mano con Alan Smith in smoking bianco e
papillon nero. Le telecamere si soffermarono a lungo sulle lunghe gambe della
conduttrice, inquadrando il nuovo tatuaggio che raffigurava una coccinella, che
faceva bella mostra di sé proprio in prossimità del pube.
Col
suo pronunciato accento russo introdusse l’argomento della puntata prima di
lasciare la parola all’amato Alan.
“Che
provetto spadaccino, che rude guerriero, ma anche che istrionico poeta, è stato
Cyrano del Bergerac!”, furono le prime parole dello studioso inglese. Come
tutti, però, aveva un tallone d’Achille, il lungo naso che lo rendeva brutto
agli occhi del gentil sesso. Il suo cuore batteva per la cugina Rossana, bella
e sensibile, amante della poesia e d’ogni forma d’arte. Le sue imprese
leggendarie non bastarono a conquistare il cuore della sua amata e nemmeno la
professione di scrittore di versi.
Un
giorno però Rossana gli domandò un appuntamento: non per rivelargli il suo
amore, ma per chiedergli di avere un occhio di riguardo verso Cristiano, uno
dei cadetti da poco entrati nella scuola per moschettieri, in cui Cyrano aveva
un ruolo da istruttore. Bergerac trattenne la delusione, ma non seppe negare
alla sua amata, l’aiuto che le chiedeva. Andare contro i propri interessi!
Anche a questo può costringere l’amore!
Cyrano
lo protesse come un figlio: Cristiano era un giovane leale e generoso, amava
sinceramente Rossana, ma non poteva darle ciò che le chiedeva: la passione
romantica, l’amore che trascina l’animo verso l’elevazione artistica, la
poesia! Cyrano le provò tutte, per insegnare a Cristiano come parlare al cuore
dell’amata, ma senza risultati.
Fu
costretto ad agire in prima persona, sostituendosi all’allievo quando c’era da
scrivere una lettera o da recitare dei versi mentre Rossana era affacciata al
balcone di casa. A Rossana sembrava di aver trovato il paradiso: un uomo dal
fisico prestante e dall’animo gentile, capace di parlare al suo cuore con i
toni dell’artista ispirato, del poeta innamorato. Rossana, però, preferiva
l’artista, il poeta al rude guerriero: arrivò a dire che avrebbe potuto amare
Cristiano anche se fosse stato brutto. Davvero, si chiese Cyrano, se scoprisse
che è lui e non Cristiano l’autore dei versi che tanto le fanno battere il
cuore, non fuggirebbe a gambe levate, gridando al lupo, al mostro, al solo
pensiero di fare l’amore anche col suo naso?
Il
destino crudele è in agguato: i percorsi dell’amore non sono solo strani, ma
anche imprevedibili!
Cristiano
trovò la morte in battaglia, Cyrano non trovò la forza di tradire il suo amico,
dichiarando il suo amore a Rossana, rivelandole di essere il vero autore delle
poesie che Cristiano le aveva dedicato, delle lettere piene di passione che le
aveva scritto dal fronte.
Rossana
stravolta dal dolore si richiuse in convento, Cyrano l’andava a trovare ogni
settimana, pago solo di poter guardare in volto e di parlare d’arte e di
poesia, con l’amata cugina. Ferito in un agguato, si riparò in convento per
sfuggire ai suoi nemici: in punto di morte si tradì, ripetendo a memoria una
lettera che Cristiano aveva scritto a Rossana e che lui non avrebbe potuto
conoscere, se non ne fosse stato l’autore.
Spirò
tra le braccia di Rossana. Non seppe mai, però, se la cugina avrebbe potuto
amarlo per ciò che era: un prode guerriero, un poeta sensibile, un uomo vero,
tutto e niente”.
Sofia
aveva le lacrime agli occhi, ma accese il sorriso per annunciare i consigli per
gli acquisti.
Dopo
la pausa pubblicitaria tornarono ad esibirsi le “ Nudità danzanti” con un balletto
dal titolo “Boh, non ci siamo ancora messe d’accordo sul nome da dare al nostro
ultimo capolavoro”.
Alan,
invece, declamò dei versi scritti apposta per Sofia intitolati “Ma quanto mi
piace la coccinella!”.
Alan
riprese il racconto. “ Conoscete tutti il capolavoro di Rostrand, disse, ciò
che non potete immaginare è che ho scoperto in una vecchia soffitta di Parigi,
un copione teatrale dello stesso autore d’età successiva a quello che vi ho
poco fa raccontato. Ho chiesto alla compagnia teatrale “Pescatori di frodo in
abito da sera” di farvene un resoconto.
Due
donne che parlavano fitto sedute accanto su un divano: è ciò che videro i
telespettatori. Non era ciò, che colpì tutti, ma il naso enorme di una delle due attrici: confuso e stupito il pubblico raddoppiò l’attenzione. Non era
Cyrano, era la domanda che frullava nella mente di tutti, ad essere famoso per
il naso enorme?.
“
Rossana, qualcuno ha già notato il tuo naso, succede sempre così, gli uomini
non guardano l’animo di una donna, ma solo il corpo. Tu, però, non
scoraggiarti, Cyrano, il tuo amato prima o poi si accorgerà di tutta la tua
bellezza e non potrà fare a meno di amarti con tutta la passione di cui è
capace.
“Mia
cara Cristina, è l’amicizia che ti lega a me a farti parlare così. Non li vedi,
ovunque vada, i risolini di compatimento, di cui sono oggetto, nel migliore dei
casi? Ai ragazzi che incontro per strada, spesso scappa la battuta di scherno
sul mio naso, disse Rossana. Cyrano mi parla, come ad una cugina, ad una
compagna di giochi d’infanzia, a qualcuno cui si vuol bene, non certo come
all’amore di tutta una vita. E’ te che ama, me lo ha confidato, chiedendomi di
aiutarlo nel conquistare il tuo cuore. Ne abbiamo già parlato, se anche tu lo
ami, non avere alcun rimorso nel ricambiare il suo amore. Hai la mia
benedizione”
“
Mai, non farò mai alcun passo per averlo, non voglio vederti soffrire, amica
mia, il mio cuore non potrebbe reggere il tuo dolore. Puoi dire a Cyrano che mi
hai parlato del suo amore, ma che il mio cuore non si è infiammato, che la mia
mente ha ben altri progetti. Chi è Cyrano? Un giovane e prestante spadaccino,
tutto muscoli e fascino, ma dopo averci fatto l’amore, di cosa parliamo? Non sa
nulla di letteratura, arte, di politica”.
“
Cristina, non te l'ho ancora detto, ma Cyrano vuole parlarti, ti chiede un
appuntamento, per dichiararti il suo amore. Cosa devo rispondergli? Credo che
tu debba almeno ascoltarlo”.
“
Forse dovrei, ma temo di non riuscire ad opporgli un rifiuto. Non voglio
nemmeno rischiare di ferirti, come sai, non mi è indifferente” Potrei
scrivergli, in una lettera forse è più facile mentire. Perché non mi aiuti a
scriverla?”
“
Credo che sia una buona idea, mettiamoci all’opera”
Una
nuova serie di consigli per gli acquisti, interruppe il dialogo tra Cristina e
Rossana. Al rientro in studio le telecamere tornarono ad inquadrare le due
amiche. Entrambe erano vestite di nero. Rossana era in lacrime, l’amica cercava
di consolarla.
“
Oggi è un anno che Cyrano è morto da eroe in battaglia. E’ stato il fato a
decidere, visto che noi non riuscivamo a farlo. Non ti penti, amore mio, di
aver rifiutato il suo amore? Avresti potuto addolcire i suoi ultimi giorni,
regalargli attimi di felicità prima della morte, disse Rossana, abbracciando
forte Cristina.”
“
Sento la sua mancanza, sono stravolta dal dolore, ma non quanto te. E’
consolante poterlo piangere insieme, disse Cristina, accarezzando Rossana,
prima di darle un tenero bacio sulle labbra. Ciò che è successo ci ha unite di
più, possiamo piangere insieme Cyrano, amore mio, come due vedove dello stesso
uomo. Nel mio cuore c’è posto solo per lui e per te”
“ Non
so Cristina, se ciò che provo per te è amore, non è, almeno, come ciò che
provavo e ancora provo per Cyrano. E’ bello, però, avere qualcuno da abbracciare,
di cui occuparsi, con cui condividere le tante pene e le poche gioie di questi
giorni difficili. Questo naso mi ha negato i piaceri d’alcova con gli uomini,
ma non con te. Non mi vergogno di ciò che c’è tra noi, mi rendo conto, però,
che stiamo camminando sull’orlo di un burrone e di quanto poco possa bastare
per cadere nel precipizio”
“
Non temere, Rossana, non sei mai stata la mia carta di riserva, se ho
rinunciato a Cyrano, era perché amavo te e non lui. Il tuo naso? Prova a
riflettere: se sei una donna così sensibile, colta e intelligente, non è forse
per quello che tu ti ostini a ritenere un difetto? Se il tuo naso fosse stato
perfetto, non saresti stata più superficiale, leggera, incline a farti
corteggiare dagli uomini, una tra tante? Guardati: sei una scrittrice, le tue
poesie, le tue commedie, commuovono e fanno sorridere, il tuo non è il nome di
una sconosciuta. Ringrazialo il tuo naso, perché ti rende unica”.
“
Preferirei essere bella. Questo naso mi rende unica? E’ vero, ma mi allontana
da ciò che voglio: un po’ di normalità, una famiglia, dei figli, l’amore di un
uomo, dell’unico uomo che ho amato e che non potrà più essere mio. Ciascuno
desidera forse solo ciò che non ha: a me potrebbe bastare essere una tra tante”.
La fine della commedia fu accolta dal silenzio del pubblico:
nessuno applaudì, Sofia sbiancò in volto. Per gli spettatori in studio e a casa
un uomo brutto ma geniale muove a commozione, una donna poco attraente suscita
solo ilarità. Alan Smith s'infuriò minacciando le dimissioni, per calmarlo,
Sofia Vassilieva fu costretta a mostrargli la coccinella.
I giornali del giorno dopo lodarono la saggezza degli spettatori,
ma stroncarono il programma: la farfallina, scrissero, è meglio della
coccinella.
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