lunedì 18 febbraio 2013

La perla di Labuan

Aprii Skype e attivai la video chiamata e attesi con pazienza che Lady Marianna rispondesse. Dovetti ripetere l'operazione un paio di volte prima che la vedessi comparire sullo schermo. Ogni volta la sua bellezza mi toglieva il fiato: i lunghi capelli biondi, il viso perfetto, gli occhi azzurri, la tenerezza dello sguardo; non era un caso se di lei mi ero innamorato subito. Un amore contrastato dalle stelle: non era il verdetto dell'astrologo, quanto la constatazione che il padre della mia amata, mi aveva sguinzagliato dietro un esercito di sgherri, spie e mercenari. 
- Pronto, amore mi senti e vedi?- disse Lady Marianna con la sua voce flautata.
- Forte e chiaro risposi- prima di mimare l'invio di un bacio con la mano. 
- Ho posta per te. Hanno individuato il tuo nascondiglio, stanno per arrivare, hai giusto il tempo per fuggire.
- Non prima di dirti quanto ti amo. Vedo che chiami dalla tua stanza. Perché non ti metti a tuo agio? Sbottona la camicetta, fatti inquadrare tutta dalla webcam.
- E' inutili che insisti, non posso e non voglio. Pazienta sino al matrimonio.
- Campa cavallo, non succederà mai sino a che tuo padre mi darà la caccia. Ciao amore, prendo il necessario e scappo!!!!

Abbandonai di corsa il mio rifugio, insieme al fido Yanez. Portai con me solo il necessario: il tablet, lo smartphone, il portatile. Per seguire l'attività dei miei siti, avevo molti rifugi attrezzati sparsi in tutto il paese. Il mestiere di pirata, è più duro di quanto la gente pensi. Yanez girò la chiave dell'auto: sgommando partì a tutta velocità. Era un pilota straordinario, se gli sgherri di Guillonk, non sono mai riusciti a prenderci, è quasi tutto merito suo. Durante il viaggio ebbi modo di fare il punto sulle mie attività: il grafico delle entrate pubblicitarie puntava verso l'alto, come quello dei download illegali, di film e canzoni scaricati dai miei siti. Il mio, però, non era solo business: avrei potuto arricchirmi in altri modi, se ne avevo scelto uno così rischioso, era perché credevo e credo nelle pari opportunità per tutti. Davanti alla cultura e all'intrattenimento siamo tutti uguali: questo è il mio motto. Contattai i miei più stretti collaboratori per avere gli ultimi ragguagli: niente di nuovo sotto il sole. Un paio di cause legali delle major cinematografiche per violazione del copyright, le solite mail infuocate di cantanti e gruppi musicali. Le naturali conseguenze della pirateria elevata ad arte.

Un sms di Lady Marianna mi distolse dalle riflessioni. " Già mi manchi, appena arriva chiama subito". Una pattuglia di polizia segnalata dai nostri strumenti di bordo ci costrinse a un'inversione di marcia; i nostri volti erano segnalati in tutto il paese, tra i cento latitanti più pericolosi. Ci fermammo alla più vicina stazione di rifornimento, in attesa che il blocco delle forze dell'ordine togliesse le tende. Giungemmo a destinazione solo qualche ora più tardi, ma senza ulteriori contrattempi. 

-Tigre della Malesia a Perla di Labuan- siete in ascolto? Era il messaggio convenuto con Lady Marianna, il segnale che c'ero davvero io dall'altro capo di Skype. 
La risposta, la solita, arrivò a stretto giro di posta. 
-Perla di Labuan ha già i tuoi graffi sul cuore-.
Avviai la video chiamata: dall'altra parte dello schermo, però, Marianna aveva un coltello puntato in gola. Guillonk ci aveva scoperto. 

-La voce di Guillonk sibillò decisa: -Hai quattro ore di tempo per consegnarti alle autorità, è l'unico modo che hai per vedere ancora Marianna, quando, tra molti anni, sarai uscito di prigione-.
Chiusi la video chiamata.

Riflettei a lungo insieme a Yanez, convenimmo che Guillonk non avrebbe dato corso alle sue minacce. La vita di Marianna non era in pericolo, ma dovevamo fare qualcosa per separarla dal padre.

L'abitazione di Guillonk era una vera e propria fortezza, difesa da decine di guardie: c'erano " gorilla" dappertutto. L'unico modo per liberare Marianna era quello di trovare tra i collaboratori di Guillonk, qualcuno disposto a tradire dietro un adeguato compenso. Come previsto l'ultimatum era una sparata, trascorsero quattro ore, quattro giorni, quattro mesi, senza che succedesse nulla alla mia Marianna. Mi pesò molto, però, non poterla sentire: niente video chiamate, sms, l'oscuramento della comunicazione fu totale. 

Chiesi a un'agenzia investigativa informazioni sui più stretti collaboratori di Guillonk; le proprietà possedute, le azioni, i movimenti bancari, le abitudini di vita. La ricerca si rivelò fortunata: proprio il braccio destro di Guillonk, il signor Adams, navigava nei debiti. Aveva il vizio del gioco d'azzardo, spendeva una fortuna per mantenere ragazze che potevano essergli nipoti.
Lo contattai per interposta persona: se avesse accettato di far fuggire Lady Marianna, avrebbe potuto risolvere tutti i suoi problemi economici e campare di rendita per il resto della vita. 

Il piano messo a punto era semplice: Lady Marianna travestita da uomo, baffi e barba compresi, avrebbe lasciato la residenza di Guillonk a bordo dell'auto di Adams, diretta all'aereoporto, dove insieme a me e ad Yanez, avrebbe raggiunto uno dei paesi stranieri in cui i miei siti web non sono perseguiti dalle autorità. 

Filò tutto liscio: io e Marianna, un mese dopo appena, eravamo in salvo, marito e moglie con la benedizione di Santa Romana Chiesa. Guillonk, però, non si arrese, 
ci cercò per mari e monti, sino a quando non scoprì il nostro nascondiglio. Aveva le mani legate, non solo perché non poteva chiedere la mia estradizione, ma anche perché ora la figlia stava per renderlo nonno e non poteva togliere il padre a suo nipote.

 La sorpresa vera accadde proprio il giorno di Natale: nel pieno dei festeggiamenti suonò alla porta della nostra abitazione papà Guillonk. Aveva riempito la valigia di doni: per Marianna, per me e per la creatura che la figlia portava in grembo. Il cuore di nonno aveva prevalso sul dovere.

Ci annunciò che aveva dato le dimissioni dall'incarico, ci offrì il suo ramoscello di pace, ci chiese se poteva spostare quì la sua residenza. La sua famiglia eravamo noi, perchè avrebbe dovuto abitare da un'altra parte? 

E' tutti vissero felici e contenti, a parte le case discografiche e le major cinematografiche che ad ogni download illegale scaricato, vedono assottigliarsi i loro profitti miliardari. 

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