giovedì 21 febbraio 2013

Scherzi d'amore





Un caldo asfissiante, una sensazione claustrofobica; eppure indossavo solo i boxer, ma all'interno dell'armadio in cui mi trovavo, non potevo godere dell'aria condizionata che rinfrescava il resto dell'appartamento. Gli inconvenienti che capitano agli amanti: il marito che torna inatteso proprio sul più bello, non ha fatto nemmeno uno squillo per informare del suo arrivo, il maleducato! 
Ambra (è il nome della donna che mi ha scaraventato di forza nell'armadio praticamente nudo) qualche precauzione l'ha presa: ha lasciato le chiavi nella serratura della porta d'ingresso per costringerlo, a suonare il campanello per entrare. Giusto il tempo di raccattare i boxer, d'infilarmeli di corsa e di nascondermi in un anta dell'armadio della stanza da letto. Camicia, pantaloni, scarpe sono rimasti sulla poltrona ai piedi del letto: chissà, mi chiedo, come farà a giustificarne la provenienza.
 Tendo le orecchie per capire cosa succede nella stanza: il cigolio del letto, i gemiti, certi respiri ansimanti, non lasciano adito a dubbi. Chi è entrato dalla panchina sta per vincere la partita. 

Lo squillo del cellulare mi gela il sangue: non ho ancora imparato a spegnerlo in certi momenti, dannazione! Tendo le orecchie per capire cosa succede, poi apro appena la porta dell'armadio: Ambra dice al marito di lasciar perdere, di rispondere dopo alla chiamata, di completare ciò che sta facendo. 

Che genio quella donna! E' stata lei a scaricare quella suoneria del mio cellulare, vuoi vedere che è identica a quella del marito? Non mi stupirei se anche la camicia, i pantaloni e le scarpe che indosso e che sono rimasti nella stanza da letto, fossero in tutto e per tutto identici, a quelli indossati dal marito! Che organizzazione!

Il marito è solo di passaggio, dovendo raggiungere una località fuori città, ha pensato di passare da casa per farsi una doccia: trovata la moglie nuda e a letto, ha deciso di variare un po' il menù del programma.
La mia permanenza nell'armadio è durata solo un'ora, non abbastanza, comunque, per togliermi la voglia di fare l'amore con Ambra. Non mi piace lasciare le cose a metà, se ho un difetto, è proprio questo! 

La curiosità, dicono, è donna: non so se sia vero, io sono stato incuriosito dall'abilità di Ambra nel beffeggiare il marito. Ha regalato al coniuge e all'amante gli stessi abiti, l'identica suoneria del cellulare. Al marito che gli chiede cosa ci facessero i suoi vestiti sulla poltrona, può dire che sono il cambio dell'indomani, senza destare i suoi sospetti. 

Una domanda mi ronza per la mente: quanti abiti identici ha regalato? Solo io e il marito siamo i beneficiari della sua generosità, o posso aspettarmi d'incontrare per strada un giorno o l'altro, qualcuno vestito in modo identico a me?
Non ho buttato le confezioni di quei regali: la scatola delle scarpe, quella della camicia. Con un po' di fortuna posso rintracciare i negozi in cui sono stati acquistati. 

Qualche ora dopo mostro la camicia alla commessa del negozio di abbigliamento in cui è stata comprata; le chiedo se posso acquistarne un'identica. Mi risponde che non ne hanno più in magazzino, che le cinque unità ordinate sono state vendute tutte lo stesso giorno, a una sola cliente. 

Un marito e quattro amanti? Tutti con la stessa suoneria, vestiti in modo identico? Forse nella camera da letto di Ambra è necessario installare un apparecchio elimina code! Oppure mentre io ero un bagno di sudore nell'armadio, qualcun altro ascoltava gli stessi gemiti di piacere nascosto sotto il letto? 

Non so se sono più arrabbiato o divertito della situazione, ma un'idea balzana mi comincia a girare per la testa. 

Chiedo a un'agenzia investigativa d'indagare sulle relazioni extraconiugali di Ambra, voglio mettermi in contatto con gli altri tre che hanno ricevuto in dono i miei stessi indumenti di vestiario. Il mio interlocutore mi guarda perplesso, mentre gli spiego i miei sospetti, ma il cliente, quando paga ha sempre ragione.

Bastano poche settimane per avere nominativi, informazioni, foto, dei miei compagni..di viaggio, Ambra, evidentemente, non faceva molto per coprire le tracce dei suoi tradimenti. 

Contatto a tambur battente gli amanti di Ambra, li incontro separatamente e poi tutti insieme. Ho qualcosa da proporre loro, una beffa da restituire al mittente. Per riuscirci, però, ho bisogno di collaborazione. Espongo nell'incontro comune il mio piano: tutti devono essere informati quando Ambra contatta qualcuno di noi. Toccherà poi a noi stabilire chi si recherà all'appuntamento con la divisa d'ordinanza.

Il piano è eseguito con puntualità: all'appuntamento con Ambra non si deve  mai recare  il convocato. Alle rimostranze di lei, il nostro inviato può mostrare il suo messaggio di cellulare: per rendere più credibile la situazione, abbiamo acquistato quattro smartphone identici, che ci scambiamo prima di recarci all'appuntamento. 

La situazione è paradossale: confusa e insicura Ambra decide diradare gli appuntamenti, di consultare degli specialisti per curare le amnesie di cui sembra soffrire all'improvviso. L'aspetta, però, un'ultima sorpresa.

Il messaggio è arrivato sul mio smartphone, l'appuntamento è per l'indomani alle undici in un motel appena fuori città. Giro subito il messaggio ai miei compari, il giorno dopo ci dobbiamo presentare tutti, con la stessa divisa. Il piano prevede di arrivare al motel mezz'ora prima dell'appuntamento e di aspettarla insieme.

La faccia di Ambra quando ci vede tutti insieme vale da sola il costo del piano: quello dell'agenzia investigativa, degli smartphone uguali acquistati, del motel prenotato. Manca solo l'ultimo tocco artistico: da noi convocato per le sedici e quindici, l'ignaro marito di Ambra si presenta puntuale all'appuntamento. 

Quattro uomini vestiti allo stesso modo in una stanza di Motel con la moglie: non gli è difficile riconoscere gli indumenti di vestiario, anche lui ne ha d'identici. Non gli servono spiegazioni: gli basta che la moglie decida di tagliare la corda per capire. 

Non ho più rivisto Ambra da quel giorno, ma non mi pento di ciò che ho fatto. Ho trovato degli amici, magari un giorno o l'altro si riesce a tirare qualche altro tiro mancino     
a chi si crede furbo.

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