mercoledì 26 dicembre 2012

Dalila, Sansone e Wonder Woman




Guardo Sansone dormire beato: è bastato un bicchiere di vino drogato, per spedirlo direttamente nel mondo dei sogni. Ho già in mano le forbici per tagliargli i capelli, ma non riesco a decidermi: sono profondamente innamorata dell'uomo che ho sposato, ma il dovere è dovere. Che muscoli, che forza ha il mio Sansone: anche dopo estenuanti battaglie, guerre di cappa e spada, trova le energie per fare l'amore con me. La patria chiama, sono una Filistea, il mio popolo è in guerra con quello di Sansone, ma dove posso andare a pescare un altro amante così appassionato e inesauribile? Certo Sansone non è una cima, legge solo i salmi, è spietato con chi intralcia il suo lavoro, quando è impegnato con gli affari di stato non trova tempo nemmeno per me. Se è nervoso mi insulta, se è tranquillo m'ignora: non sa resistere da buon maschio alle avance delle ragazze ed in genere, dopo aver sbirciato i suoi muscoli, non sono poche le fanciulle che avanzano...e si offrono. Meriterebbe che gli tagliassi i capelli solo per questo, ma lo amo troppo per farlo: che volete farci, la determinazione non è la mia dote migliore! Un vento impetuoso e improvviso invade la stanza: l'ingresso di Wonder Woman, la sorella bionica, di Dalila è sempre un po' sopra le righe. Wonder Woman è l'esuberante fustigatrice di uomini che terrorizza questa parte di mondo. A vederla non lo si crederebbe: non è un gigante di statura, non è quasi mai in peso forma, il suo viso è quello della ragazza della porta accanto. Ha braccia e gambe bioniche, una forza capace di rivaleggiare con quella di Sansone; a differenza del cognato, però, la usa solo per una giusta causa. A suo dire io sono già una causa persa: succube di mio marito, incapace di oppormi a ogni sua decisione, col fegato spappolato per le sue numerose avventure sessuali. Che volete farci, sono così: quando mio marito torna a casa la sera gli faccio trovare la cena in tavola, lo coccolo un po', gli chiedo di raccontarmi quanti innocenti ha condannato, quanti nemici ha trafitto con la sua spada invincibile, quanti cuori femminili ha sedotto, quante volte, insomma ha fatto l'amore. Tengo un diario in cui annoto tutto: secondo i calcoli aggiornati a oggi, sulla mia testa pende il peso di duemilacentoventuno corna. Non so quale sia il record mondiale, ma di sicuro sono tra le prime in classifica. Wonder Woman non lo sopporta, m'invita ogni giorno a ribellarmi, a pretendere il rispetto che un uomo deve alla moglie. Mi trova con le forbici in mano, Sansone è addormentato: me le strappa in un lampo, il suo braccio bionico esegue in pochi secondi la tosatura dei lunghi capelli di Sansone. Strepito, urlo e mi dispero: la forza di Sansone, dico a Wonder Woman, è nei suoi lunghi capelli neri! Mia sorella gongola, ride a crepapelle, corre a prenderlo a sberle, lo gonfia di schiaffi e pugni sino a rendere la sua faccia un pallone, lo incatena per tradurlo nelle galere dei Filistei. Sono disperata: chi mai crederà che non io, ma mia sorella ha tagliato i capelli di Sansone, ha fatto arrestare mio marito? Il popolo di Sansone è in ginocchio, solo un miracolo a questo punto può salvarlo dalla sconfitta. Il trionfo di Wonder Woman è anche il mio: ho deciso di fare buon viso a cattivo gioco, di godermi la popolarità che l'azione di mia sorella mi ha regalato presso il popolo. Il processo a Sansone è fulmineo: già cieco per le torture inflittegli in carcere, è condannato a morte. Prima della pubblica esecuzione, però, i Filistei decidono di infierire: dieci giovani ragazze dai vestiti succinti gli si strusciano addosso, mentre un flauto suona note sensuali e conturbanti. Sansone cieco e in catene freme: l'istinto del conquistatore di cuori femminili, non è scomparso. La folla applaude e schernisce il prigioniero: mi aveva mentito, la sua forza non era nei capelli, ma nei peli del pube e quelli non sono stati toccati dalle forbici di Wonder Woman.
È un gioco per Sansone liberarsi dalle catene e avvinghiarsi alla prima ragazza che gli capita sotto mano: la folla sbanda, i genitori coprono gli occhi dei bimbi, le ragazze non ancora sposate, aguzzano la vista. Non basta l'intervento di cento soldati a ridurre a più miti consigli Sansone: la sua forza è davvero mostruosa. Quando già le dieci ragazze succinte pregustano le gioie dell'amplesso, un vento impetuoso scuote la piazza: già la folla grida slogan a favore di Wonder Woman. Lo scontro finale ha inizio: Sansone e Wonder Woman possono finalmente affrontarsi a viso aperto. La folla parteggia per l'eroina dei Filistei, solo le dieci ragazze succinte tifano per il condottiero degli Ebrei. Il match è avvincente: furiosi corpo a corpo sono accompagnati dalle urla di stupore degli spettatori non paganti. Nessuno sembra avere la meglio: la lotta è equilibrata, ma dura: qualcosa, però, non quadra. Certi corpo a corpo sono strani, sembrano quasi degli amplessi, le urla di Wonder Woman sembrano dei mugolii di piacere. Le dieci ragazze succinte si agitano, io, invece, mi precipito sul teatro di lotta: "gran troia" urlo a mia sorella. "Era questo il tuo vero obiettivo, volevi fregarmi il marito". Sansone, intanto non è più cieco: Wonder Woman col suo braccio bionico ha rimesso ogni cosa a posto. Rivolto alla folla può urlare "Muoiano tutti i Filistei, esclusi Dalila e Wonder Woman". La strage di nemici è sanguinosa, la guerra si conclude con la vittoria del popolo di Sansone. Tutti vivono felici e contenti: io e Wonder Woman ci dividiamo a turno le grazie di Sansone. Gli Ebrei chiudono un occhio: a loro basta che mio marito non dia più la caccia alle loro mogli e figlie per appagare il suo robusto appetito sessuale.

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