lunedì 31 dicembre 2012

Poesia in ipnosi



Il prefetto lesse con preoccupazione la nota informativa proveniente dalla Protezione Civile. Da diverse zone del paese arrivavano segnalazioni di persone gravemente ustionate col caffé nero bollente, d’uomini e donne ricoverate con profonde ferite alla schiena e al petto causate da frustate. Gli interventi dei Vigili del Fuoco si erano raddoppiati, molte abitazioni erano andate in fumo di recente per l'utilizzo smodato di candele e lumini. Il prefetto alzò il telefono per chiamare il capo della Polizia: con voce allarmata gli lesse il dispaccio della Protezione Civile e lo invitò a dare disposizioni perché fossero accelerate le indagini su questi episodi. Il capo della Polizia si mise subito in azione: convocò una riunione con i suoi collaboratori più stretti per fare il punto della situazione. Furono sentiti i funzionari interessati alle indagini: tutti, però, sembravano brancolare nel buio. Fu deciso di attivare una speciale cellula investigativa, una struttura segreta tipo "X FIles", per risolvere il mistero legato a quegli eventi. Felice S. il responsabile  della "Struttura Theta", questo era il nome della cellula segreta della Polizia, era un quarantenne alto, bruno ed atletico: si era addestrato negli Usa, all'uso di nuove tecnologie d'indagine. Fece contattare dai suoi collaboratori i commissariati interessati alle indagini per avere tutti i nominativi delle persone ricoverate e i dati relativi alla provenienza, alla professione, alla situazione giudiziaria. Apparentemente non vi era alcun collegamento tra loro: erano uomini e donne che provenivano da ogni regione del paese, avevano seguito corsi di studio diversi, svolgevano ogni genere di professione. Le ustioni causate dal caffé nero bollente, però, erano inconsuete: nei rapporti di polizia si parlava addirittura di bagni nel caffé: che razza di caffettiera avranno utilizzato, fu il primo pensiero di Felice S.! Gli venne in mente la canzone di Fiorella Mannoia "Caffé nero Bollente": potrebbe trattarsi di una setta segreta ispirata alle canzoni della cantante, ma le frustate, le candele e i lumini, cosa c'entrano? Cercò in rete i testi delle altre canzoni della Mannoia, per capire se nascondessero delle allusioni sadiche, li fece esaminare da esperti, ma senza alcun risultato. Fece indagare sui club  di scambisti a sfondo sadomaso, ma nessuno dei ricoverati n’aveva mai fatto parte. Non gli restò che procedere all'interrogatorio di tutte le vittime per cercare quei collegamenti che sino a quel momento gli erano sfuggiti. Volle sapere nei dettagli cosa avessero fatto nelle ventiquattro ore precedenti il ricovero, i luoghi frequentati, le persone incontrate, i siti web navigati. Scoprì che erano tutti iscritti ad un sito di poesia: lo avevano visitato il giorno in cui erano stati male. Tra loro c'erano delle vere star del sito web
"Metaforando": nessuno però ricordava quali versi stava leggendo poco prima dello strano impulso a farsi del male di cui era stato vittima. Felice si mise a leggere i testi pubblicati nei giorni precedenti e successivi alla maggior parte dei ricoveri: nei suoi occhi si poteva leggere il disgusto per il materiale edito, da appassionato di letteratura e da poeta dilettante, non poteva sopportare certi scempi di parole. Tornato a casa si preparò una caffettiera da dodici tazze di caffé e se lo versò sul braccio: la moglie accorsa in suo aiuto alle urla di dolore, si vide assalire da Felice, trascinare 
di corsa in camera da letto, strappare i vestiti di dosso e colpire con la frusta sulle natiche. Stupita gliela strappò di mano e lo colpì più volte con forza gridando "Finalmente, erano anni che sognavo di poterti frustare così"! La notte caliente lasciò qualche strascico sul fisico di Felice, ma lo convinse di aver già trovato il bandolo della matassa nell'indagine che stava conducendo. Aveva letto la poesia che aveva prodotto gli effetti collaterali all'origine della sua istruttoria, doveva solo capire quale era! Tornato in ufficio controllò sulla cronologia del browser i versi letti il giorno prima: ad attirarlo fu una composizione dal titolo "Ipnosi", accompagnata da una canzone dei Tangerine Dream. Cominciò a leggere:

Atmosfere tenebrose
Fiochi lumi incendiano
La nostra dimora

Danziamo su tappeti
Di suoni ipnotici
I versi di Satana.

Frustami
Fammi male, picchiami
Sino alla morte
Cullami nel caffé
Nero bollente di mamma.

Annegami
In una pozzanghera di letame
Fammi lo shampoo
Con lo scarico del wc.

Ho bisogno di sentire
Nella mia cloaca
Il fetore nauseabondo
Delle tue feci
Per espiare il peccato
Di essere nato.

I versi erano firmati con il nickname “Angel dark”. Il mistero era risolto: bastò togliere quei versi dal sito “Metaforando” e impedire all’autore di pubblicarne altri per riportare la situazione alla normalità. Non si potrà impedirgli in futuro di pubblicare con un diverso nickname su analoghe piattaforme di scrittura poetica, ma la “Struttura Theta” ormai sta monitorando continuamente la situazione. Un software studiato ad hoc, è in grado di segnalare i versi, le cui metafore rischiano di mettere a repentaglio l’altrui incolumità.

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