In un lungo e morbido abito da sera nero, con la coccinella in bella
vista a insinuare pensieri impuri nella
mente degli spettatori di entrambi i sessi, grazie a profondi e sensuali
spacchi, la bionda Sofia Vassilieva, entrò ancheggiando nello studio tenendosi per mano
con Alan Smith, con cui condivideva la conduzione della trasmissione “ Quattro
passi nella storia” e molto altro. Ebbe inizio così l’ultima puntata del
programma. Annunciate dalla viva voce di Alan “Le nudità danzanti”, il corpo di
ballo di punta del momento, si esibirono in una coreografia di propria
ideazione dal titolo “ Dopo veniamo da voi per un’offerta, siate generosi!”
Toccò a Sofia comunicare l’opera letteraria su cui s’incentrava la
trasmissione: Anna Karenina di Lev Tolstoj. Alan Smith riassunse per sommi capi
la trama del romanzo per i telespettatori che ancora non la conoscevano. Anna,
moglie del conte Karenin, conobbe alla stazione di Mosca, in circostanze rese
drammatiche dalla morte accidentale di un operaio finito sotto a un treno,
l’ufficiale dell’esercito Aleksej Wronskij, lo stesso che la sorella Kitty
sogna di sposare. Lusingata dal corteggiamento dell’ufficiale si abbandonò a
una relazione appassionata: presto incinta di Wronskij, chiese al marito il
divorzio, ottenendone un netto rifiuto. Karenin le impedì di vedere il figlio,
accrescendone le frustrazioni: quando le complicazioni per il parto misero la
vita di Anna in pericolo, però, il marito sembrò ravvedersi, Wronskij tentò il
suicidio. Karenin, influenzato dalla contessa Ivanovna, ritornò presto sulla
sua decisione, quando la moglie si rimise in salute e si oppose nuovamente al
divorzio: la relazione tra Anna e Wronskij, intanto cominciò a scricchiolare,
per le ostilità ambientali e per la gelosia sempre più insistente di lei. Confusa
e disperata, Anna si tolse la vita alla
stazione di Mosca, gettandosi sotto un treno: l’amore tra lei e Wronskij,
sbocciato in circostanze simili nello stesso luogo, finì nel modo più
drammatico. Sofia scossa dai singhiozzi cominciò a recitare inginocchiata la
scena del suicidio in russo: nella sua patria, si era laureata col massimo dei
voti in Letteratura e aveva scritto la tesi, proprio su Anna Karenina. La regia
inquadrò subito la coccinella: così per alleggerire la tensione, poi, fu Alan a
sbrogliare la matassa traducendo dal russo all’italiano il testo recitato. Il
pubblico trattenne il fiato, Sofia non resse alla tensione e abbracciò lo
studioso britannico declamando in russo “ Aleksej ya tybyà luyblyu”. Poi lo
baciò.
Dal pubblico partì una standing ovation, il lungo applauso, però, fu
interrotto dalla regia per lanciare i consigli per gli acquisti.
La trasmissione riprese con una nuova esibizione delle "Nudità
danzanti" dal titolo “Non applauditeci soltanto, ma invitateci a cena, inviate
un bonifico al conto corrente che sta scorrendo sul vostro teleschermo”. Un
nuovo rapper deliziò subito dopo i telespettatori col brano “Se mangio la
scheda elettorale è per fame, non per protesta”, un cantante neomelodico
intenerì il pubblico con la canzone “Concetta, ma quando me la dai?”. Sofia
Vassilieva, ritornata in sé, col suo italiano balbettante, parlò al pubblico
dell’amore per la letteratura della sua terra, della scoperta fatta, quando
stava scrivendo la tesi di laurea, di un manoscritto di Tolstoj successivo alla
data di pubblicazione del romanzo che presentava una diversa lettura della
storia di Anna Karenina. Insieme ad Alan, proseguì, abbiamo chiesto alla
compagnia teatrale “ I lupi razzolano nell’aia” di metterlo in scena per voi.
Wronskij attendeva alla stazione di Mosca l’arrivo della madre,
quando, a causa del trambusto creato dalla morte di un operaio finito sotto a
un treno, conobbe Anna Karenina, la sorella di una sua spasimante. La scintilla
scattò al primo sguardo, tra Aleksej e Anna fu passione a prima vista. La madre
di Wronskij, però, si mise di traverso, insieme al conte Karenin organizzò
un piano per fare fallire la tresca, dopo la notizia della gravidanza di Anna. Utilizzarono
la sorella Kitty, per allargare i suoi sensi di colpa e per costringere con
degli stratagemmi Aleksej a tradirla, ma inutilmente. Il parto che spinse Anna
vicino alla morte, bloccò per un po’ la macchinazione; Karenin e Kitty si
tirarono indietro, Wronskij, tentò il suicidio. Anna, però, guarì; il marito
che aveva acconsentito al divorzio, tornò sui suoi passi, la madre di Wronskij,
riprese a trafficare proponendo al figlio un’amante dietro l’altra, giungendo a
pagare fior di prostitute, pur di farlo
cadere in tentazione. La gelosia di Anna fece il resto: prese a torturare
Aleksej, lo costrinse a lasciare Mosca per sottrarlo alle attenzioni del sesso
opposto. Non bastò: la madre di Wronskij era proprio un osso duro da battere.
Tentò allora una manovra diversiva, chiese un colloquio alla madre dell’amante
e la raggiunse a Mosca. L’incontro avvenne alla stazione, ma tra le due donne
non ci fu alcun accordo: furiosa Anna, spinse la madre di Aleksej sotto il
primo treno in arrivo sul binario centrale della stazione di Mosca. L’amore
trionfò, ma Anna finì nella patrie galere; Wronskij si accontentò di sposarne
la sorella e di crescere insieme a lei, la figlia avuta con la donna amata.
I telespettatori votarono la seconda versione della storia: le
suocere di qualunque epoca o nazione, evidentemente, non attirano molti
consensi. Sofia e Alan si baciarono e salutarono il pubblico felici, dopo aver
provveduto ai ringraziamenti di rito, quando una trasmissione chiude i battenti.
Giornali e siti on line del giorno dopo uscirono listati a lutto: “ Quattro passi
nella storia” ha chiuso col botto, scrissero, ci mancherà.
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