giovedì 20 dicembre 2012

L’amore al tempo dello zar



In un lungo e morbido abito da sera nero, con la coccinella in bella vista a  insinuare pensieri impuri nella mente degli spettatori di entrambi i sessi, grazie a profondi e sensuali spacchi, la bionda Sofia Vassilieva, entrò ancheggiando nello studio tenendosi per mano con Alan Smith, con cui condivideva la conduzione della trasmissione “ Quattro passi nella storia” e molto altro. Ebbe inizio così l’ultima puntata del programma. Annunciate dalla viva voce di Alan “Le nudità danzanti”, il corpo di ballo di punta del momento, si esibirono in una coreografia di propria ideazione dal titolo “ Dopo veniamo da voi per un’offerta, siate generosi!” Toccò a Sofia comunicare l’opera letteraria su cui s’incentrava la trasmissione: Anna Karenina di Lev Tolstoj. Alan Smith riassunse per sommi capi la trama del romanzo per i telespettatori che ancora non la conoscevano. Anna, moglie del conte Karenin, conobbe alla stazione di Mosca, in circostanze rese drammatiche dalla morte accidentale di un operaio finito sotto a un treno, l’ufficiale dell’esercito Aleksej Wronskij, lo stesso che la sorella Kitty sogna di sposare. Lusingata dal corteggiamento dell’ufficiale si abbandonò a una relazione appassionata: presto incinta di Wronskij, chiese al marito il divorzio, ottenendone un netto rifiuto. Karenin le impedì di vedere il figlio, accrescendone le frustrazioni: quando le complicazioni per il parto misero la vita di Anna in pericolo, però, il marito sembrò ravvedersi, Wronskij tentò il suicidio. Karenin, influenzato dalla contessa Ivanovna, ritornò presto sulla sua decisione, quando la moglie si rimise in salute e si oppose nuovamente al divorzio: la relazione tra Anna e Wronskij, intanto cominciò a scricchiolare, per le ostilità ambientali e per la gelosia sempre più insistente di lei. Confusa e disperata, Anna  si tolse la vita alla stazione di Mosca, gettandosi sotto un treno: l’amore tra lei e Wronskij, sbocciato in circostanze simili nello stesso luogo, finì nel modo più drammatico. Sofia scossa dai singhiozzi cominciò a recitare inginocchiata la scena del suicidio in russo: nella sua patria, si era laureata col massimo dei voti in Letteratura e aveva scritto la tesi, proprio su Anna Karenina. La regia inquadrò subito la coccinella: così per alleggerire la tensione, poi, fu Alan a sbrogliare la matassa traducendo dal russo all’italiano il testo recitato. Il pubblico trattenne il fiato, Sofia non resse alla tensione e abbracciò lo studioso britannico declamando in russo “ Aleksej ya tybyà luyblyu”. Poi lo baciò.
Dal pubblico partì una standing ovation, il lungo applauso, però, fu interrotto dalla regia per lanciare i consigli per gli acquisti.
La trasmissione riprese con una nuova esibizione delle "Nudità danzanti" dal titolo “Non applauditeci soltanto, ma invitateci a cena, inviate un bonifico al conto corrente che sta scorrendo sul vostro teleschermo”. Un nuovo rapper deliziò subito dopo i telespettatori col brano “Se mangio la scheda elettorale è per fame, non per protesta”, un cantante neomelodico intenerì il pubblico con la canzone “Concetta, ma quando me la dai?”. Sofia Vassilieva, ritornata in sé, col suo italiano balbettante, parlò al pubblico dell’amore per la letteratura della sua terra, della scoperta fatta, quando stava scrivendo la tesi di laurea, di un manoscritto di Tolstoj successivo alla data di pubblicazione del romanzo che presentava una diversa lettura della storia di Anna Karenina. Insieme ad Alan, proseguì, abbiamo chiesto alla compagnia teatrale “ I lupi razzolano nell’aia”  di metterlo in scena per voi.
Wronskij attendeva alla stazione di Mosca l’arrivo della madre, quando, a causa del trambusto creato dalla morte di un operaio finito sotto a un treno, conobbe Anna Karenina, la sorella di una sua spasimante. La scintilla scattò al primo sguardo, tra Aleksej e Anna fu passione a prima vista. La madre di Wronskij, però, si mise di traverso, insieme al conte Karenin organizzò un piano per fare fallire la tresca, dopo la notizia della gravidanza di Anna. Utilizzarono la sorella Kitty, per allargare i suoi sensi di colpa e per costringere con degli stratagemmi Aleksej a tradirla, ma inutilmente. Il parto che spinse Anna vicino alla morte, bloccò per un po’ la macchinazione; Karenin e Kitty si tirarono indietro, Wronskij, tentò il suicidio. Anna, però, guarì; il marito che aveva acconsentito al divorzio, tornò sui suoi passi, la madre di Wronskij, riprese a trafficare proponendo al figlio un’amante dietro l’altra, giungendo a pagare fior di prostitute, pur di  farlo cadere in tentazione. La gelosia di Anna fece il resto: prese a torturare Aleksej, lo costrinse a lasciare Mosca per sottrarlo alle attenzioni del sesso opposto. Non bastò: la madre di Wronskij era proprio un osso duro da battere. Tentò allora una manovra diversiva, chiese un colloquio alla madre dell’amante e la raggiunse a Mosca. L’incontro avvenne alla stazione, ma tra le due donne non ci fu alcun accordo: furiosa Anna, spinse la madre di Aleksej sotto il primo treno in arrivo sul binario centrale della stazione di Mosca. L’amore trionfò, ma Anna finì nella patrie galere; Wronskij si accontentò di sposarne la sorella e di crescere insieme a lei, la figlia avuta con la donna amata.
I telespettatori votarono la seconda versione della storia: le suocere di qualunque epoca o nazione, evidentemente, non attirano molti consensi. Sofia e Alan si baciarono e salutarono il pubblico felici, dopo aver provveduto ai ringraziamenti di rito, quando una trasmissione chiude i battenti. Giornali e siti on line del giorno dopo uscirono listati a lutto: “ Quattro passi nella storia” ha chiuso col botto, scrissero, ci mancherà.

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